Aspetti vegetazionali del Pigelleto

Prof. V. De Dominicis
Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università di Siena

Dopo una breve disamina sulla storia delle conoscenze floristiche e vegetazionali della riserva naturale del Pigelleto, si passa a descrivere, su base bibliografica, i tipi di cenosi che, per estensione, maggiormente interessano l'area in questione.

L'aspetto più esteso è rappresentato da una cerreta ricca di specie, diffusa prevalentemente nei versanti meridionali, caratterizzata dalla presenza di aceri (Acer obtusatum, A. campestre), ciavardello (Sorbus torminalis) e orniello (Fraxinus ornus). L'abete bianco è largamente diffuso in queste cenosi e trova condizioni favorevoli al suo sviluppo, con piante isolate o in piccoli gruppi, nelle situazioni più fresche meno influenzate dal mare.

La seconda per estensione è una faggeta, anche questa ricca in specie. Tra le arboree si devono menzionare gli aceri (Acer campestre, A. obtusatum, A. pseudoplatanus), il cerro, l'abete bianco, il carpino bianco (Carpinus betulus), il frassino (Fraxinus eexcelsior), talora dominanti, nonchè l'olmo montano (Ulmus glabra), il tiglio (Tilia platiphyllos), il tasso (Taxus baccata), il carpino nero (Ostrya carpinifolia) e l'orniello. In questa tipologia l'abete bianco trova forse l'optimum vegetazionale.

Le colture di conifere, generalmente impiantate in coltivi e in pascoli abbandonati, sono state suddivise in più tipologie: ·

  • Nei versanti settentrionali prevalgono le colture di Abies alba. Effettuate con piante di provenienza ancora ignota, senza adeguate cure colturali, oggi versano in condizioni cattive. Le specie di latifoglie autoctone stanno lentamente sostituendosi all'abete.
  • Nei versanti più caldi e aridi prevalgono le colture di Pinus nigra. Anche qui le specie autoctone, lentamente, stanno colonizzando qua e là, ma generalmente nel piano erbaceo è ancora presente Bromus erectus relitto del pascolo originario.
  • Sono presenti altre tipologie di rimboschimento con Picea excelsa o altre conifere, ma si tratta di aspetti puntiformi.
  • Infine, modestissimi appezzamenti di arbusteti mesofili e orli a megaforbie.

 Tra gli aspetti più importanti che si rilevano dall'esame bibliografico sulla riserva del Pigelleto sono la grande vitalità dell'abete bianco, che si rinnova e vegeta bene negli aspetti vegetazionali naturali, nonché il problema della scarsa vitalità delle abetine artificiali, dovuta forse all'uso di materiale alloctono, poco idoneo all'ambiente. Ma l'aspetto più importante è soprattutto la grande biodiversità, almeno a livello di specie arboree. Nella riserva, solo 862 ha, in un range altimetrico di circa 370 m (tra 600 e 969 m s.l.m.), sono state elencate ben 35 specie arboree autoctone.

 

Carta della vegetazione